Ci ha lasciato Francesco Bardelli “uno studioso di valore”
Francesco Bardelli faceva parte del Centro Studi David Lazzaretti di Arcidosso. Studioso di valore, era uomo autorevole, non divisivo, attento piuttosto a ricomporre relazioni con pacatezza e misura. Era studente di Scienze Politiche a Siena quando nel 1970 le ricerche intraprese per la tesi di laurea lo portarono ad occuparsi per la prima volta di David Lazzaretti e della sua comunità. Erano ancora vivi nella sua memoria i funerali giurisdavidici “senza il prete” visti nell’infanzia, con il corteo preceduto, scriveva, «da un canuto vecchio dalla lunga barba bianca». Ricordava anche la firma che suo nonno «in segno di solidarietà» aveva tracciato col lapis copiativo sulla lapide che accanto alla Croce del Cansacchi testimoniava dell’eccidio avvenuto alle porte di Arcidosso il 18 agosto 1878, dove “il santo Davide”, di cui poco allora sapeva, era stato ferito a morte.
Nelle sue ricerche si avvalé dei molti manoscritti conservati nell’Archivio Giurisdavidico e della testimonianza preziosa dei davidiani allora viventi, Nazareno Bargagli, Assunta e Aristodemo Fatarella, Turpino Chiappini, Marino Tommencioni.
Il libro di Bardelli, David Lazzaretti. La Comunità Giurisdavidica nell’Amiata ottocentesca uscì nel 1977. Le copie andarono presto esaurite, una seconda edizione uscì nel 1978, una terza nel 1989. Le sollecitazioni offerte dagli studi più recenti, negli anni 2000, hanno trovato eco nell’ultima e più ampia edizione stampata da Effigi nel 2017.
Francesco amava portare nelle scuole la storia di Lazzaretti, voleva renderla presenza viva nelle generazioni più giovani, legame tra passato e presente. Negli ultimi tempi aveva intrapreso nuove ricerche e aveva ricominciato a scrivere.
Anna Scattigno
presidente del Centro Studi David Lazzaretti